Quando pensiamo ad una borsa di plastica, è al sacchetto della spesa – o shopper, in termini tecnici – che solitamente va la nostra immaginazione.
Di shopper bag, tuttavia, tutti noi ne avremo viste a migliaia, di tutte le forme, fogge, colori e tipologie. Il generico oggetto utilizzato per contenere e trasportare prodotti commerciali ha subito una tale evoluzione, che al giorno d’oggi può essere totalmente personalizzata, praticamente su misura dell’utente.
Ad una busta della spesa è richiesto innanzitutto che sia funzionale al trasporto degli oggetti che le si affideranno, per cui le caratteristiche fondamentali sono molto semplici:
- Leggerezza, perché non aumenti il peso che l’utente andrà a trasportare;
- Resistenza al peso, agli urti, alle lacerazioni;
- La possibilità di personalizzarla a livello sia funzionale che comunicativo, per ottenere praticità di utilizzo e pubblicità.
Per ogni caratteristica e funzione specifica, la tecnologia ha proposto una o più soluzioni nel corso della lunga storia della shopper bag.
Innanzitutto, di che materiale è fatta una shopper?
La leggerezza è una caratteristica principe di una shopper bag. I materiali più usati sono la carta oppure la plastica, a seconda del risultato che si vuole ottenere. La shopper ottenuta sarà così diversa in termini di aspetto, durata e resistenza.
- Una shopper di carta ha una resistenza inferiore, non è idrorepellente ed è meno elastica, tuttavia ha un aspetto più ‘naturale’ ed ‘artigianale’.
- Leggerezza e resistenza, invece, si trovano perfettamente combinate nella shopper di plastica. Un film di plastica è dotato di entrambe queste qualità, può essere prodotto in diversi spessori in base al prodotto finale che la shopper andrà a contenere, studiata per poter reggere un determinato carico secondo necessità.
Per questo, la shopper bag in plastica è la più diffusa al mondo, in quanto connubio ideale di due fondamentali proprietà. Non solo, i sacchetti di plastica, a parità di volume, hanno un peso minore rispetto a molte altre tipologie di imballaggi.
Le shopper sia in carta che in plastica possono essere personalizzate, seppur con tecniche ed accessori diversi, e riutilizzate, come vedremo in seguito.
Un ulteriore materiale utilizzato per la produzione di shopper è il tessuto, che conferisce una vita più lunga alla shopper bag, in quanto addirittura lavabile e riparabile in caso di danneggiamento.
Dalla forma agli accessori, optional per ogni esigenza
Un fattore importante a livello pratico è la forma della shopper bag. In base al materiale scelto, sarà possibile ottenere diverse forme e pieghe del materiale, in modo che la shopper si presti al meglio alla funzione a cui è destinata. Le buste classiche sono rettangolari o quadrate, ma possono essere prodotte anche in forma cilindrica.
Due elementi fondamentali sono le pieghe e il fondo.
- Le pieghe a soffietto possono rendere la shopper più capiente, conferendo una maggiore profondità: si va così dalla semplice “block notes”, piatta e sottile, a buste più grandi e ampie che possono contenere anche oggetti molto voluminosi ed i relativi imballaggi.
- Il fondo della shopper, chiamato tecnicamente fondello, può essere semplice o rinforzato, solitamente in cartone, per dare un sostegno maggiore e poter trasportare oggetti più pesanti quali per esempio bottiglie, oltre a permettere di collocare la busta in posizione eretta. Questo tipo di shopper si chiama “marinara”.
Un accessorio molto importante che determina la praticità di una shopper, oltre che essere anche determinato anche da scelte stilistiche e di design, è la maniglia.
I sacchetti sono comunemente dotati di maniglie per il trasporto, ricavate tagliando il film di cui è costituito il sacchetto o incollate al sacchetto.
Per esempio, si possono scegliere buste in plastica con maniglie soffici o rigide, applicate esternamente, oppure a fagiolo, con due fori praticati all’interno al sacchetto stesso, con manico sagomato o a ciambella, oppure ancora con manici a bretella, a cordini o con patch di rinforzo.
La shopper: un pratico modo di fare comunicazione
Una delle caratteristiche secondarie ai fini pratici è la superficie della shopper: è costituita da due facce, più o meno estese, che risultano utilissime per trasmettere delle informazioni. Presto, questo aspetto è stato colto e sfruttato per fini di marketing e pubblicità del marchio, del negozio, del prodotto o servizio.
Per questo è stata messa a punto una tecnica particolare, chiamata stampa flessografica, che permette di personalizzare totalmente qualsiasi shopper bag in modo da recare stampati loghi e slogan del negozio per il quale viene utilizzato.
Questa strategia è molto intelligente in quanto permette al negoziante o produttore di comunicare il suo marchio in un modo assolutamente naturale e spontaneo, poco invadente e duraturo. Infatti, la shopper potrà essere riutilizzata e portare il messaggio in contesti nuovi e ad utenti che altrimenti non ne sarebbero mai venuti in contatto.
In questo modo il design può essere elaborato da zero, unendo le possibilità di personalizzare la forma con accessori e materiali, per creare un prodotto shopper totalmente unico e personalizzato, tagliato su misura sulle esigenze funzionali lungo la catena commerciale, oltre che sulle esigenze comunicative ed identitarie del brand.