La costante ricerca di migliorare il materiale plastico per la produzione di sacchetti ha portato le industrie alla produzione di elementi riciclabili sempre più bio. Nel settore delle bioplastiche rientrano tutti i materiali e manufatti che hanno la caratteristica di essere biodegradabili e compostabili. Tali materiali sono alla base della produzione dei sacchetti di plastica perché garantiscono un’ottima riciclabilità e una buona resistenza nel trasporto di prodotti.
Scenario globale
Secondo alcune ricerche, ogni anno nel Mondo si consumano quasi 300 milioni di tonnellate di prodotti di plastica. La produzione delle bioplastiche arriva a poco più di un milione di tonnellate. Per questo motivo è importante aumentare la raccolta di materie riciclabili e consentire così un aumento dei materiali per la produzione di numerosi prodotti, tra cui sacchetti biodegradabili e compostabili.
La creazione delle bioplastiche
Ma cosa sono le bioplastiche di cui tanto vi abbiamo parlato? Sono plastiche derivanti da materie rinnovabili o biodegradabili. Il prodotto migliore da vendere sul mercato è considerato quello che rispondere sia al criterio di biodegradabilità che di rinnovabilità. Le materie prima alla base della produzione sono svariate, si utilizzano ad esempio mais, patate, tapioca e perfino il grano.
La legge sui sacchetti biodegradabili e compostabili
Nel 2007 fu emanato un emendamento nelle legge finanziaria, che prevedeva di mettere fuori produzione i vecchi shopper. Ancora oggi però è possibile trovare in commercio buste di plastica realizzati con materiali non riciclabili.
L’Italia, risulta essere tra i paesi europei che hanno maggiormente sviluppato l’attenzione alla realizzazione di packaging e sacchetti mediante l’utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili.
Le plastiche biodegradabili sono davvero naturali?
Non tutte le plastiche biodegradabili risultano essere davvero ecologiche. Ad esempio, è possibile che in alcuni casi i sacchetti di plastica siano prodotti in parte con l’utilizzo di materie naturali e in parte con polietilene. Di conseguenza la loro resistenza nel tempo risulta essere molto lunga e rende difficile lo smaltimento.