La produzione del packaging farmaceutico deve essere affidata a professionisti di settore che conoscano le normative vigenti e i materiali da poter adoperare nei differenti campi. Così da evitare di incorrere in sanzioni.
Caratteristiche dei materiali di primo imballaggio
Le caratteristiche principali che i materiali di primo imballaggio devono rispettare sono:
- Adattabilità al farmaco. Per evitare che all’interno possano entrare agenti esterni e per conservare l’integrità del prodotto.
- Resistenza all’ambiente esterno. Alcune molecole sono fotosensibili, per tale motivo è necessario la produzione di packaging farmaceutico resistente all’aria e alla luce.
- Protezione del prodotto. Il farmaco, durante il trasporto dal magazzino al bancone e poi nel luogo di utilizzo, può subire numerosi urti o vibrazioni. Per tale motivo è necessario creare un imballaggio di primo livello che prevenga la sua integrità.
L’imballaggio primario del farmaco
Secondo un’analisi eseguita negli ultimi anni, le caratteristiche del farmaco e le numerose leggi in materia rendono molto lenta l’evoluzione della produzione del packaging farmaceutico.
Forse in pochi sanno che per modificarne la grafica o un’informazione presente sull’imballaggio occorre richiedere l’autorizzazione al Ministero della Sanità. Tale procedimento rallenta molto la possibilità di apportare modifiche al packaging. Eppure è un mercato in continuo aumento, basti pensare che mediamente in un anno sono circa due miliardi e mezzo le confezioni vendute e oltre il 50% è costituito da prodotti in blister.
Le “famiglie” del farmaco
Per la produzione del packaging farmaceutico, oltre a dover conoscere normative e materiali, bisogna tenere presente a quale famiglia di prodotto appartiene il farmaco. Per convenzione questi ultimi vengono suddivisi in tre macro famiglie ognuna con caratteristiche ben definite: farmaci in forma solida, liquida o mista.
Nei prossimi contenuti proseguiremo l’analisi del packaging farmaceutico partendo dalla divisione in questi tre macro gruppi.