I packaging alimentari che vengono quotidianamente prodotti, stoccati, venduti e consumati sono concepiti con alcune caratteristiche ben precise. Innanzitutto, devono proteggere gli alimenti, non sono dagli agenti esterni che ne possano alterare aroma e consistenza, ma in primo luogo dagli agenti fisici, ovvero potenziali rischi di dispersione di parti o compromissione data da colpi, urti, imprevisti o anche perfettamente prevedibili dovuti alla movimentazione ed al trasporto a cui tutti i prodotti alimentari vanno incontro all’interno del ciclo produttivo e di consumo.
Vediamo quali caratteristiche devono avere gli imballaggi alimentari per far fronte alle esigenze logistiche e di trasporto, insieme ad esempi pratici di packaging.
1. Carta o cartoncino
Molti imballaggi sono spesso prodotti in carta o cartoncino, come nel caso delle confezioni della pasta secca o dei biscotti. I vantaggi che presentano i contenitori in carta per alimenti sono innumerevoli: impatto ambientale pari a zero (perché totalmente riciclabili se smaltiti correttamente), altissima personalizzazione del prodotto, capienze svariate, ottime caratteristiche termiche.
Inoltre, sono pratici e sicuri: non cedono i propri componenti chimici agli alimenti, scongiurando il rischio di contaminazione e non modificando le caratteristiche del contenuto. Inoltre, resistono alle trasformazioni indotte dai componenti naturali del cibo stesso.
2. Liquidi
Questi imballaggi devono essere idonei al contatto con gli alimenti ma, soprattutto, permettere di contenere prodotti liquidi senza rischio di fuoriuscite né evaporazione. Per questo, latte e succhi di frutta sono confezionati con imballaggi accoppiati composti di carta, pellicole di polietilene e di alluminio (i cosiddetti brick, tipo tetra-pack). Quali sono i vantaggi di questo tipo di packaging?
- Innanzitutto, l’alluminio fornisce un ottimo effetto barriera dall’aria ed agenti esterni;
- La plastica garantisce un attributo imprescindibile: l’impermeabilità, oltre alla flessibilità e la resistenza ad urti;
- La carta all’esterno è la parte più adatta alla personalizzazione con stampa di grafiche e per fini di marketing/comunicazione.
3. Peso, praticità, costo
I packaging per il trasporto devono essere leggeri, pratici da movimentare e realizzabili a basso costo, perché devono essere prodotti in ingenti quantità e sono a perdere, ovvero nella maggior pare dei casi non possono essere riutilizzati. Meglio ancora se riciclabili, per questo la carta rimane un alleato fondamentale. Un ottimo esempio è rappresentato dalle confezioni in cartone delle uova.
4. Plastica
I contenitori per i surgelati sono spesso buste di plastica. Questa materia prima risulta la più resistente all’umidità e alle temperature: in caso di innalzamento della temperatura esterna, protegge il prodotto all’interno; in caso di urti, ha una grande resistenza che permette di non disperdere il contenuto, anche in caso di frammentazione; può essere prodotta in innumerevoli forme e formati, a partire dalla più classica busta, che si adatta facilmente al contenuto ed allo spazio che le sarà riservato al momento dello stoccaggio; infine, presenta una superficie tra le più ampiamente e facilmente personalizzabili nel campo del packaging.
5. Polietilene e polipropilene
I dolciumi, dalle caramelle ai cioccolatini, e i prodotti da forno, come gli snack sia dolci che salati, sono spesso confezionati in buste di film plastici, in particolare polietilene e polipropilene, materiali che oltre a rispettare la normativa in merito al contatto con gli alimenti, essendo atossici e non contaminanti, hanno in più particolari doti indispensabili per ottenere un’ottima conservazione degli alimenti: forniscono un buon effetto barriera, isolamento dalla luce, calore, aria, che sono agenti molto dannosi per la fragranza e per il mantenimento di qualità di questo particolare tipo di prodotti.
Il polipropilene può, inoltre, essere anche bilaccato, trattamento aggiuntivo applicato per conservare l’aroma dell’alimento che lo richiede.
Infine, la versatilità di questo tipo di materiale permette di valutare la differenziazione tra l’imballaggio primario e quello secondario: questi prodotti vengono spesso confezionati in singole unità (basti pensare alle caramelle, alle merendine, a snacks come le barrette) e secondo modalità rese possibili dalle caratteristiche del materiale utilizzato per l’imballaggio.
I film plastici hanno specifiche proprietà di torsione (twist) e di personalizzazione in forme e formati, in modo da poter essere utilizzati per confezioni monofiocco, a doppio fiocco o nelle tipiche buste a cuscino.
Abbiamo dunque visto attraverso alcuni esempi pratici le principali caratteristiche del packaging alimentare dal punto di vista della logistica e del trasporto. Ciascun prodotto può richiedere a seconda delle sue caratteristiche un packaging personalizzato, valutandone di volta in volta le specifiche necessità a livello logistico, comunicativo, di shelf-life, chimico-fisico, eccetera.