Si fa presto a dire tavoletta di cioccolato! Questa è la forma in cui il cioccolato ai giorni nostri si presenta, viene prodotto e largamente commercializzato, viene trasportato e distribuito in tutto il mondo. E il packaging si adatta a questa larga diffusione.

François-Louis Cailler

Ma da dove viene questa forma? Il “responsabile” è François-Louis Cailler, imprenditore svizzero che intorno alla metà dell’800 inventa una macchina per produrre il cioccolato in questo formato, solido e a forma di planque, “tavola” appunto. Dopo diversi tentativi di altri commercianti di tutta Europa, questo prodotto per secoli consumato come bevanda conosce la forma che ne farà la fortuna.
Forme e formati
Da allora il cioccolato è stato prodotto su larga scala in tutto il mondo, e sebbene ne esistano di innumerevoli forme e formati (a blocchi squadrati, tavolette molto spesse o sottili, ecc), il suo aspetto in termini generali è rimasto invariato.

  • Tradizionalmente, il formato più venduto di tavolette di cioccolato è quello da cento grammi.
  • Il formato da blocchi da mezzo chilo è di solito scelto dai pasticceri;
  • Le tavolette più piccole e sottili sono per degustazione.
  • Inoltre, si trovano in commercio anche tavolette monodose, come le barrette.

Target e qualità

Oltre alle specifiche caratteristiche, qualità e tipologie di cioccolato disponibili, il formato è determinante per la selezione del target, della fascia di consumatori a cui il prodotto si rivolge, e andrà di pari passo con le peculiarità del prodotto per rendere manifesto il suo messaggio nel modo più diretto possibile al consumatore.

  • Cioccolata bianca, al latte o fondente potrà essere industriale, di medio-bassa qualità se contiene un’alta percentuale di grassi vegetali al posto del burro di cacao, ingrediente più costoso e presente in più alta concentrazione nei cioccolati più pregiati.
  • Il cioccolato di alta qualità potrà contenere ingredienti raffinati, come frutta secca, spezie, riportare una ricetta particolare o un’elevatissima percentuale di cacao, bassa concentrazione di zucchero e latte, eccetera.

Generalmente, e molto intuitivamente, il formato e l’aspetto più grossolano indicano un prodotto più dozzinale e meno prezioso, mentre una tavoletta sottilissima, incartata magari in un doppio packaging (spesso film di alluminio e, più all’esterno, confezione in cartoncino) sta ad indicarne il contenuto prezioso e di alta qualità. Il formato monodose può essere rivolto ai bambini, e potrà avere un aspetto più giocoso, colorato e divertente, oppure agli adulti, e sarà confezionato in modo sempre più curato ed accurato, quasi a voler sottolineare il suo valore.

Packaging e comunicazione

Per quanto riguarda il messaggio del packaging in sé, i punti forti della comunicazione sono i colori, che saranno scelti dal produttore nettamente distinti per indicare le tipologie più comuni di cioccolato: al latte, fondente, con nocciole, bianco. A questa informazione fondamentale andrà ad aggiungersi la qualità specifica, la concentrazione degli ingredienti, i punti forti come il marchio biologico, l’origine geografica, la fedeltà ad una particolare ricetta tradizionale, ancora una volta per incuriosire il consumatore, coinvolgerlo nell’acquisto e fornirgli spunti per raccontare la propria azienda e la propria personale storia di questo amatissimo “cibo degli dei”.

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