Packaging alimentare take away

Il giusto imballaggio per la pasta fresca: busta o vaschetta?

La pasta e le sfide del packaging alimentare

Uno dei prodotti più amati e diffusi dell’intera industria alimentare, la pasta, è anche uno di quelli che pone le sfide più interessanti per ciò che concerne il suo imballaggio.

Se le regole per il buon confezionamento alimentare prescrivono specifici materiali per il packaging degli alimenti, nonché buone pratiche di conservazione e tecniche specifiche dedicate a prodotti sensibili, come latticini, caffè, formaggi e freschi in generale, è proprio la pasta il genere alimentare che, a seconda della tipologia specifica, richiede un diverso tipo di imballaggio, dedicato alle sue caratteristiche peculiari.

Infatti, che si tratti di pasta fresca o secca, corta o lunga, di grano, all’uovo, o di altra origine cereale o vegetale, ogni tipo di pasta ha specifiche condizioni di conservazione ottimale, particolari metodi di confezionamento ideale, accessori e strategie adatte al suo consumo e alla sua comunicazione.

Tra tutte le tipologie, è ovviamente la pasta fresca quella che richiede maggiori accortezze di imballaggio e conservazione, ed è un prodotto a cui il packaging da sempre dedica uno studio attento sia a livello di materiali sia di metodi di confezionamento.

La pasta fresca e le sue caratteristiche

La pasta fresca è per sua natura deperibile e a volte contiene ingredienti freschi come le uova che la rendono particolarmente delicata, con un tempo limitato di conservazione.

La sua caratteristica principale è appunto la freschezza che, insieme alla fragranza e all’aroma, deve essere protetta e garantita dal packaging perché la qualità del prodotto non venga compromessa.

Legata per tradizione ad una produzione artigianale, oggi viene largamente prodotta anche a livello industriale e per questo la sua freschezza deve essere protetta nelle numerose fasi richieste da questo tipo di produzione, che vanno dal confezionamento all’effettivo consumo da parte dell’utente.

Uscendo dalla sfera casalinga e di produzione diretta, è necessaria l’applicazione di un packaging alimentare che contribuisca alla protezione del prodotto per farlo pervenire sulla tavola dei consumatori come appena fatto, e per questo le confezioni hanno come compito principale quello di garantire un buon effetto barriera, ovvero uno schermo da luce, polveri, umidità ed altri fattori dell’ambiente esterno che potrebbero compromettere la fragranza e la qualità della pasta fresca.

Gli imballaggi più adatti alla pasta fresca: buste e vaschette

Sebbene la pasta fresca, come la secca, possa essere prodotta in una vasta quantità di formati, il punto cruciale per conservarne la qualità è preservarne la freschezza. Che si tratti di tagliatelle all’uovo, gnocchi o pasta ripiena, il packaging dovrà proteggere il contenuto dai fattori esterni a cui è maggiormente sensibile.

Il tipo di pasta, oltre al suo formato, sono fattori che determinano la scelta di un tipo di confezione rispetto ad un altro. Inoltre si potrà considerare il prodotto di confezionamento più consono all’esposizione, allo stoccaggio e anche alle specifiche tecniche di imbustamento del tipo di pasta in questione.
Per esempio, le confezioni per alimenti più utilizzate in questo campo sono le buste e le vaschette.

Le buste risultano il packaging più adatto per la pasta corta che viene confezionata con metodi a caduta verticale: questo tipo di confezione, realizzata con il metodo flow pack, ottimizza materiali e tempi di produzione, oltre ad adattarsi a diversi formati di pasta e a diverse quantità.

Pasta lunga come le tagliatelle, che vengono più comodamente disposte nel classico formato “a nido”, sono per contro più spesso confezionate in vaschette, ovvero contenitori plastici rigidi chiusi da una pellicola plastica sul lato superiore.

Questo tipo di imballaggio è spesso scelto anche per gnocchi o pasta ripiena come ravioli e tortelli.

Busta o vaschetta? Ogni confezione ha i suoi vantaggi

Sia le buste che le vaschette possono essere contenitori per alimenti estremamente performanti per quanto riguarda l’effetto barriera: il fattore fondamentale è la scelta dei materiali più adatti. Le pellicole plastiche delle buste e della pellicola di chiusura delle vaschette verranno selezionate per la loro capacità di fornire una barriera all’acqua, per evitare calo di peso ed essiccamento del prodotto, una barriera ai gas, per garantire la costanza della composizione dell’atmosfera protettiva e infine una barriera agli aromi, fondamentale per mantenere le sue proprietà organolettiche.

L’effetto barriera è inoltre inteso sia verso l’interno, per impedire la penetrazione di agenti esterni e fattori di contaminazione, sia ovviamente verso l’esterno, per garantire il contenimento del prodotto senza fuoriuscite di materia prima né della sua aroma. In particolare l’effetto barriera diviene un fattore cruciale quando il confezionamento della pasta fresca avviene in atmosfera modificata, ovvero quando viene artificialmente estromesso l’ossigeno dalla confezione, in quanto fattore di precoce deperimento dei prodotti, e si procede all’aggiunta di gas che ne allunghino la shelf-life.

Un altro fattore che il packaging può considerare è la resistenza termica. Per garantire un’ottimale conservazione del prodotto, questo viene in genere trasportato, stoccato ed esposto in appositi vani refrigerati, e questi materiali prolungano l’effetto termico e proteggono il contenuto da eventuali sbalzi di temperatura.

A livello di creatività e comunicazione, altro step fondamentale nella scelta del packaging, buste e vaschette sono altamente personalizzabili, in quanto l’intera superficie della confezione può essere stampata a piacere con loghi, grafiche e messaggi accattivanti volti a raccontare il prodotto. Il formato distingue tuttavia la presentazione del prodotto sugli scaffali del punto vendita: la presentazione verticale delle buste rende il prodotto accattivante con colori e grafiche vistose, con la comunicazione di messaggi e “reason why”. La vaschetta invece può risultare più discreta e sarà più visibile a distanza ravvicinata, ma si può anche notare come questo formato richiami la confezione tradizionale della pasta appena fatta, il tipico vassoio del pastificio, per cui in alcuni casi potrebbe risultare più efficace, per esempio per prodotti il cui punto chiave della comunicazione sia l’artigianalità, la naturalità degli ingredienti e della produzione.

In ogni caso, i materiali plastici, siano essi volti a produrre confezioni flow pack o pellicole potranno essere personalizzati in ogni aspetto con il metodo di stampa flessografica, che garantisce la massima brillantezza e qualità, oltre ad un’estrema flessibilità di progetto.

Infine, la possibilità di realizzare entrambe le confezioni in plastica trasparente aggiunge un’ulteriore variabile: questa tecnica può risultare di grande aiuto per comunicare prodotti biologici, fatti a mano, in cui l’aspetto materico del prodotto vale più dei messaggi promozionali e di marketing.

Un altro fattore, importante seppur secondario è la praticità di utilizzo: la modalità di apertura della confezione, la sua facilità di ri-chiusura, e da ultimo la modalità di smaltimento. In questo la tecnologia del packaging interviene con l’applicazione di accessori come linguette e aree pre-tagliate che agevolano l’apertura, oltre alla stampa di indicazioni precise circa le modalità di disposizione della confezione una volta terminato il suo compito.

In conclusione, entrambe le confezioni sono ideali se consideriamo specifiche caratteristiche di prodotto, nonché alludono ad una differente modalità di presentazione e ad una particolare strategia comunicativa, e dunque devono essere considerate come due opzioni potenzialmente equivalenti, la cui scelta seguirà un’analisi approfondita del prodotto in questione e della strategia di marketing che si intende adottare.

Celvil, azienda leader nel settore dell’imballaggio alimentare, dedica particolare cura a questi aspetti di analisi del prodotto e guida il suo cliente nel mondo del packaging alla scoperta delle varie opzioni e attraverso una specifica consulenza che va dalla scelta del materiale ideale, all’applicazione di accessori, alla strategia comunicativa, fino a servizi collaterali come il confezionamento conto terzi, per offrire un servizio a 360° gradi in cui la grande flessibilità e pluridecennale competenza nel campo sono i principali punti di forza.