Il problema della plastica come elemento inquinante che si accumula nell’ambiente e devasta ecosistemi, e con essi la vita e lo sviluppo di specie animali e vegetali, è sempre più sulle prime pagine delle testate di informazione. Anche l’opinione pubblica, di conseguenza, sottoposta a notizie spesso anche allarmanti, ha aumentato negli ultimi anni l’attenzione nei confronti di queste tematiche ambientali, verso cui è maturata anche una notevole sensibilità.
Sono sempre di più i consumatori che adottano un atteggiamento consapevole nei confronti della plastica e del suo uso, e per esempio chiedono risposte ai responsabili dell’immissione di questa grande quantità di materiale inquinante nell’ambiente, identificati nei produttori di plastiche e di prodotti in plastica, a cui si rivolgono in cerca di soluzioni innovative: così negli ultimi anni si è fatto strada un vero e proprio movimento plastic-free.
A tutti gli effetti, un settore che produce una quantità ingente di materiale di scarto che spesso ancora viene abbandonato nell’ambiente da incauti consumatori è quello del packaging alimentare.
Le confezioni dei prodotti alimentari sono quelli che in genere hanno una vita più breve e dunque vengono prodotti in grande quantità per soddisfare la richiesta di imballaggio del cibo. Inoltre, il loro uso è spesso strettamente legato al consumo del prodotto, dopo il quale vengono scartati e disposti più o meno correttamente.
Un ulteriore fattore inquinante è che la plastica adatta al contatto con gli alimenti non può essere composta da polimeri di riciclo, per cui l’utilizzo di questo materiale per produrre contenitori per alimenti esige la continua produzione di nuova plastica che andrà ad aggiungersi alla già enorme quantità presente.
Non solo i consumatori sono preoccupati dalle notizie allarmanti che gli vengono proposte dai media, tanto che si sono diffuse diverse correnti che puntano alla vendita di prodotti alimentari sfusi, al dettaglio così come direttamente dal produttore, ma anche gli stessi commercianti e attori della grande distribuzione, in cui la presenza del packaging è inevitabile, sono sempre più consapevoli della necessità di investire in soluzioni alternative al packaging alimentare in plastica. Una strada che molte aziende produttrici di packaging hanno deciso di intraprendere, affiancate da ricercatori ed esperti, è quella dello studio di nuovi materiali che possano essere validi sostituti della plastica, ovvero che presentino le medesime caratteristiche in fatto di performance, qualità e sicurezza per il consumatore, ma al contempo siano più rispettosi dell’ambiente, più facilmente reciclabili, smaltibili, quando possibile perfino compostabili, in modo da poter essere reimmessi nell’ambiente in un ciclo virtuoso di risorse non inquinanti e rinnovabili.
Per questo vengono sempre più scelti materiali differenti dalla plastica, come la carta e il cartone, utilizzato per confezionare scatole per alimenti, o ancora meglio bioplastiche e biopolimeri, impiegati sempre più spesso per confezioni monouso per prodotti freschi oppure per realizzare una grande varietà di film plastici. Un esempio di impiego della bioplastica sono le sempre più diffuse confezioni in acido polilattico (PLA), completamente compostabili, adatti al contatto alimentare e generati da risorse vegetali, quindi rinnovabili.
Questi materiali sono oggetto di studio per poter sostituire il tradizionale packaging in plastica in un sempre più ampio spettro di situazioni, adattandone le caratteristiche e il design alle esigenze di una gamma sempre più ampia di prodotti.
Aziende come Celvil, dalla lunga esperienza nel mondo del packaging ma anche dotate di sensibilità ecologica nonché di lungimiranza, propongono già da anni ai loro clienti soluzioni di packaging mirate a sostituire la plastica con alternative più ecologiche e rispettose dell’ambiente, investendo in ricerca sui materiali e aggiornamento dei macchinari, nell’ottica di affrontare un cambiamento graduale a livello globale a cui abituare gradualmente i consumatori.
La nostra competenza e professionalità mirano alla soddisfazione del cliente e a fornire il packaging più adatto e personalizzato su misura delle sue esigenze di business, soprattutto in campo alimentare. Tuttavia se necessario, offriamo anche una consulenza mirata sui materiali e guidiamo le aziende alla scelta di confezioni che rispecchino la sensibilità dei suoi clienti, soddisfacendo obiettivi commerciali e di business, così come anche etici e d’immagine.