In un mondo dove il commercio al dettaglio è strettamente connesso e in continua evoluzione, seguendo i trend della moda, le flessioni del mercato, perfino gli hashtag sui social, anche il packaging sta subendo in questi anni una vera e propria rivoluzione.
Stiamo assistendo ad un fenomeno a livello globale chiamato mass customization, ovvero una strategia di produzione che mira a soddisfare le esigenze del cliente creando prodotti su misura, personalizzabili in una serie di parametri che consentono al consumatore di ordinare un bene unico, con la convinzione di aver in qualche modo partecipato alla sua progettazione, con la propria creatività e non solo, con la propria personalità, che si rispecchia nel prodotto stesso.
La produzione di massa, dunque, non è mai stata così frammentata e personalizzata, e dunque bisognosa di una serie di servizi intorno a sé altrettanto versatili e personalizzabili.
Se la mass customization è dunque orientata a soddisfare i bisogni individuali dei clienti, ogni fase della produzione deve essere flessibile perché dovrà interagire ad un certo livello con le richieste dell’utenza e adattarsi ad esse, ovviamente grazie ad avanzati dispositivi tecnologici e dal web.
Di conseguenza è ovvio che anche le confezioni potranno essere “customizzate” e richieste con personalizzazioni di diverso tipo: gli utenti potranno scegliere tra le diverse opzioni rese disponibili, quali richiedere in fase di ordine e inviarle direttamente al produttore.
In questo contesto si colloca la flessibilità a livello di packaging, che già il settore dell’imballaggio stava sperimentando negli ultimi decenni, portandola alla sua massima espressione.
Lo stretto legame tra mass customization e packaging rivela l’importanza della flessibilità a livello di sistemi produttivi, la presenza strategica di macchine da produzione versatili per quanto riguarda modelli, formati, perfino materiali, e soprattutto per quanto riguarda il vasto campo della personalizzazione grafica.
In questo campo, la flessografia continua a giocare un ruolo centrale: l’estrema versatilità di questa tecnica di stampa risulta un eccellente qualità quando si tratta di creare prodotti di stampa secondo una serie di modelli che possono contemplare una vasta gamma di variazioni, da minime modifiche di colore e dicitura, all’intero impianto grafico ed estetico.
Non solo più la protezione del contenuto, la performance in fatto di resistenza, l’effetto barriera, neanche più solo la resa estetica: il valore più desiderabile del packaging diventa sempre più la flessibilità, la capacità di adattamento, e la rapidità con cui questo adattamento avviene per poter essere sostenibile per le aziende che propongono il servizio e operano sul mercato.
Dalla gamma di materiali proposti, alle opzioni di personalizzazione offerte, con un compromesso tra immagine, qualità percepita e costi di produzione: la partita del packaging 3.0 si gioca su questo campo, apparentemente virtuale ed effimero ma estremamente reale e veloce. E’ una sfida per i produttori, che devono adeguare i propri mezzi di produzione e i loro sistemi di comunicazione, stoccaggio, elaborazione degli ordini, per andare incontro al mercato del futuro.
Celvil è leader sul mercato del packaging da diverse generazioni, e si propone come partner per guidare le aziende nella scelta del packaging più adatto per le proprie esigenze, con un’ampia gamma di soluzioni tra materiali, accessori, dispositivi di utilizzo, trasporto e conservazione, uniti alla più vasta possibilità di customizzazione per realizzare confezioni su misura, personalizzate e personalizzabili, e supportare i propri clienti nelle nuove sfide del mondo del packaging.