Si tratta di uno dei principali materiali utilizzati per la realizzazione di imballaggi, alimentari e non. La sua sigla è molto conosciuto quanto diffusa: PET. Ma, con precisione, che cosa significa?
Composizione ed etimologia
Il termine P.E.T. è l’acronimo di polietilentereftalato, un poliestere leggero, resistente, trasparente e facilmente maneggiabile. Questa particolare materia plastica appartiene alla famiglia dei poliesteri, parola che deriva dal prefisso greco ‘poli-‘ , che significa ‘molti’, ed ‘-esteri’ che sono dei composti formati dalla reazione degli alcol con gli acidi attraverso un legame chimico conosciuto come legame estereo. Il poliestere PET è composto inoltre dall’alcol etilenglicole [EG] dall’acido tereftalico [TPA].
Le materie prime del PET derivano dal petrolio greggio. Dopo raffinazione e separazione del greggio in una serie di derivati del petrolio si ottengono i due composti intermedi del PET o monomeri, i quali vengono purificati, miscelati e riscaldati fino a 300°C per raggiungere il punto di reazione in cui i composti si legano per formare un polimero, il PET appunto.
La scelta del PET per gli imballaggi
Le materie plastiche, e in particolare il PET, per la loro duttilità sono largamente destinati alla produzione di imballaggi. Questo materiale ha notoriamente una maggiore competitività nel packaging rispetto ai materiali metallici, ceramici e al vetro, dovuta alla possibilità di avere:
- Minor costo;
- Minor peso;
- Migliore trasparenza;
- Maggiore resistenza agli urti;
- Maggiore possibilità̀ di design.
I 4 vantaggi più importanti
- La proprietà principale del materiale, che ne determina il grande successo, è la resistenza (soprattutto nelle bevande gassate, che possono generare all’interno del recipiente una pressione che può arrivare fino a circa 6 atm).
- In secondo luogo, è assolutamente duttile e modellabile, rientrando nella categoria delle termoplastiche, ovvero materiali che per effetto del calore si trasformano in liquidi molto viscosi e possono essere facilmente lavorati, diminuendo poi la temperatura tornano allo stato solido: per questo è possibile sottoporre il materiale più volte a processi di rimodellamento utilizzando il calore.
- Questa particolarità del PET rende questo materiale completamente riciclabile, sebbene non all’infinito, ma per un elevato numero di cicli.
- Infine, gli imballaggi in PET soddisfano i più severi requisiti igienici e presentano un’alta stabilità chimica. Perciò, questo polimero è ideale come materiale da imballaggio per gli alimenti cosi come per i medicinali e i cosmetici.
Applicazioni del PET nel packaging alimentare
Poiché il PET è facilmente lavorabile per stampaggio a iniezione e soffiaggio o per estrusione quando è allo stato fuso, può essere preparato su misura del cliente per soddisfare praticamente qualsiasi richiesta ed esigenza commerciale, dall’aspetto funzionale a quello estetico.
Le tipiche applicazioni di questo polimero includono:
- Bottiglie per bibite analcoliche, succhi di frutta, acque minerali;
- Particolarmente adatto alle bevande gassate, oli da cucina e da tavola, salse e condimenti, e detergenti;
- Vaschette e contenitori a collo ampio, marmellate, composte, frutta e alimenti secchi;
- Vassoi per cibi precotti pronti per il riscaldamento in forno a microonde o forno tradizionale. Preparazioni a base di pasta, carne e verdura;
- Fogli per cibi precotti, snack, frutta secca, dolciumi, confetteria a lunga conservazione;
- Altri prodotti in PET con barriera all’ossigeno rinforzata per birra, prodotti freschi confezionati sotto vuoto quali formaggi, carni, vini, condimenti, caffè, dolci e sciroppi.