Il settore alimentare è un campo molto particolare che presenta numerose esigenze e richiede l’applicazione di particolari accortezze durante le varie fasi del confezionamento.
A seconda delle caratteristiche dei singoli prodotti c’è una moltitudine di specifici casi che richiedono particolare attenzione alla protezione degli alimenti dall’ossigeno, fonte di ossidazione e quindi del decadimento precoce dei generi alimentari, ma anche e soprattutto, più in generale, da numerosi agenti termici e chimico-fisici che ne altererebbero le caratteristiche organolettiche, fisiche, di produzione, conservazione e consumo.
Il packaging deve quindi garantire e soddisfare queste richieste per poter mettere in commercio, soprattutto nella grande distribuzione, una serie prodotti alimentari senza correre rischi di contaminazione o precoce deperimento degli stessi.
Il confezionamento alimentare: tra esigenze di conservazione e tecnologia
Se il settore alimentare che richiede un più elevato grado di tecnologia è il sottovuoto, vi sono numerosi prodotti che richiedono un imballaggio performante ed accurato, sebbene non estremo come quello che deve garantire il mantenimento di un’atmosfera modificata.
Il processo di confezionamento deve altresì considerare le principali sostanze che devono essere mantenute all’esterno della confezione, considerando perciò materiali da imballaggio in grado di garantire questo stato: in genere si tratta di proteggere dagli urti meccanici, contenere all’interno della confezione, opportunamente sigillata, l’aroma del prodotto proteggendola sia dalla dispersione sia dalla contaminazione di polvere, umidità e altri fattori atmosferici.
In ambito industriale, ma non solo, una delle tecniche più efficaci per un buon imballaggio alimentare è il confezionamento termoretraibile, una tecnologia di realizzazione di un packaging sigillato basata sull’energia termica che viene applicata ad un film plastico.
Come funziona il confezionamento termoretraibile?
Il confezionamento termoretraibile si avvale di specifiche macchine confezionatrici, che possono essere manuali, adatte per piccole attività, come quelle a campana o angolari, semiautomatiche oppure industriali.
Il prodotto da confezionare va inserito all’interno della macchina e avvolto da uno strato di film plastico trasparente. All’avvio della macchina viene applicato calore alla confezione che consente alla barra termo-saldante di sigillarla ermeticamente.
Quali sono i vantaggi del confezionamento termoretraibile?
Questa modalità di confezionamento e produzione di imballaggi risulta pratica, poco ingombrante, e decisamente performante: il film termoretraibile è una pellicola trasparente, prodotta a base della combinazione di polietilene e polipropilene, ed è caratterizzata da un’eccellente impermeabilità, un’elevata resistenza meccanica, agli urti durante eventuali fasi di trasporto e stoccaggio e agli agenti atmosferici.
Inoltre questa tipologia di pellicola plastica è dotata di una vasta possibilità di personalizzazione per raggiungere risultati esteticamente accattivanti, nonché una buonissima trasparenza, che consente di valorizzare al massimo il prodotto contenuto.
Infine, i costi del confezionamento termoretraibile sono decisamente contenuti, a partire dall’investimento nei macchinari fino alla produzione di film plastico, che risulta anche particolarmente versatile, in quanto può essere utilizzato sì per confezionare alimenti – come frutta e verdura, ma anche altri tipi di oggetti, dai prodotti farmaceutici come blister e flaconi medicinali, a prodotti per la casa o per la persona.
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