Ci troviamo in un’epoca di crescente sensibilità ecologica, maggiore informazione e consapevolezza dei consumatori, e in cui le aziende produttrici si stanno gradualmente adeguando a nuove modalità e nuovi valori.
In un mondo in cui la produzione e il commercio sono sempre più velocizzati dalla tecnologia, mentre la natura dà segnali di disequilibri e profondi mutamenti, è comprensibile la preoccupazione crescente della popolazione verso il futuro, soprattutto riguardo la tematica ambientale, la preservazione degli ambienti naturali e delle risorse. Per sensibilizzare ulteriormente i cittadini riguardo a questi valori è stata istituita la Giornata Europea contro lo Spreco, per promuovere un consumo consapevole, a livello alimentare ma non solo, con un approccio rivolto a tutti gli aspetti della vita quotidiana, che ci vede consumatori di energia, risorse e prodotti.
Basta considerare ogni oggetto e prodotto che acquistiamo, la cui produzione richiede una certa quantità di energia. In genere, il prodotto sarà contenuto in una confezione, a sua volta prodotta utilizzando materie prime e fonti energetiche.
Il mondo del packaging, dunque, è al centro del dibattito sullo spreco in quanto produce un’ingente quantità di prodotti che rischiano di trasformarsi in un’enorme spreco di energia e materie prime.
Come possiamo dunque combattere lo spreco di energia e materie prime?
La soluzione è considerare la svolta sostenibilecome un’opzione preziosa nella lotta allo spreco di risorse ed energia, ovvero studiare con l’aiuto della tecnologia, soluzioni sostenibili per la produzione di prodotti e, con essi, delle confezioni e degli imballaggi. Nel campo del packaging, di parla appunto di packaging sostenibile.
Innanzitutto, parliamo della sostenibilità: in ottica economica, si dice sostenibile un modello volto alla preservazione delle risorse energetiche, ovvero una modalità di produzione che possa essere protratta a lungo termine, nello specifico senza incorrere nell’esaurimento di queste risorse.
Cosa significa dunque packaging sostenibile e perché è un aiuto alla lotta allo spreco?
Il packaging, come sappiamo, ha diverse funzioni, dal trasporto, alla protezione, fino alla conservazione del prodotto. Compresa l’importanza di questo elemento, è altresì fondamentale riconoscere che ogni confezione, finita la sua funzione, diventi presto o tardi un oggetto di rifiuto, e dunque qualcosa che viene percepito come superfluo, di cui disfarsi.
Le risorse impiegate per produrre gli imballaggi, dunque, vengono consumate nel caso dell’energia oppure si trasformano presto in materiali di scarto se consideriamo le materie prime.
La soluzione sostenibile considera l’utilizzo di fonti rinnovabili, in modo da preservarle e non esaurirle. A partire dalle fonti di energia, che può essere, solare, eolica o idrica, per esempio, vengono studiate diverse soluzioni per far funzionare i macchinari di produzione, alternative rispetto alla tradizionale combustione di carbone o all’utilizzo del petrolio.
Allo stesso modo le materie prime, anziché essere utilizzate una volta e poi andare ad aumentare la mole dei rifiuti, possono essere riciclate, innanzitutto, come nel caso del vetro, della plastica o della carta, oppure ancora meglio trovare una nuova funzione, come nel caso dei materiali biodegradabili e compostabili.
Il packaging sostenibile, una partita aperta
Il mondo del packaging è sempre più consapevole di dover adottare soluzioni in ottica sostenibile ed ecologica per ottimizzare il proprio consumo di energia e risorse.
Nel settore alimentare, per esempio, è fondamentale l’utilizzo di film plastici biodegradabili e compostabili. Materiale sostenibile per eccellenza, il film compostabile in particolare viene ri-immesso nel ciclo naturale e non costituisce alcuna forma di rifiuto, anzi contribuisce a fertilizzare il terreno.
Il packaging alimentare sostenibile è in grande crescita anche per quanto riguarda l’impiego di fonti rinnovabili: sono sempre più diffuse le stoviglie monouso costituite di polimeri a base vegetale, dal PLA a composti di scarti alimentari, a base di amidi, funghi, cellulosa, crostacei.
Per quanto riguarda la carta, l’utilizzo delle materie prime deve poter essere ottimizzato per non incorrere in un’eccessiva deforestazione: all’opzione di riciclare la carta, molto in voga negli scorsi decenni, oggi si affiancano progetti virtuosi di tutela delle foreste e piani sistematici di riforestazione.
La plastica, invece, è un materiale per cui questione della sostenibilità è più delicata. Infatti i principali componenti dei polimeri plastici sono fonti non rinnovabili, tuttavia la scelta di alcuni polimeri rispetto ad altri, così come quella di creare imballaggi in mono-materiale, consentono di creare prodotti in plastica altamente riciclabili, dunque ritardando la loro trasformazione in rifiuti.
Sarà così che alcuni polimeri plastici, studiati appositamente per il packaging alimentare, dopo il primo utilizzo potranno essere riconvertiti e riutilizzati come materie prime per confezioni dedicate ad altri settori, mentre alcune tipologie di plastica molto raffinate potranno essere riciclate e costituire composti più grossolani, che saranno utilizzati per altri scopi e funzioni.
Il vetro, infine, viene identificato come uno dei materiali da imballaggio più sostenibili, perché è altamente riciclabile e può essere utilizzato pressoché all’infinito per ricostituire nuove confezioni.
La partita della sostenibilità nel mondo del packaging è dunque aperta e in pieno fermento. E’ importante per tutti i consumatori fare attenzione alle proprie abitudini, riconoscendo le innumerevoli situazioni in cui una scelta in ottica sostenibile può davvero, nel suo piccolo, fare una grande differenza.
Celvil è un’azienda di lunga esperienza nel campo del packaging, sempre aperta alle sfide ed entusiasta delle innovazioni che si presentano in questo settore. Sensibile da sempre alle tematiche ambientali, adotta una particolare attenzione alla produzione di film biodegradabili e compostabili, così come all’adozione di buone pratiche anti-spreco a livello di produzione, smaltimento e riciclo dei materiali.