Sono numerose le categorie di prodotti alimentari particolari che hanno bisogno di speciali accortezze di produzione, trasporto e conservazione: dai prodotti freschi, liquidi, in polvere, a quelli sottovuoto fino ai surgelati.
In particolare i surgelati (differenti dai refrigerati, ovvero quei prodotti che necessitano di essere conservati tra gli 0° e i 10°C) necessitano di essere conservati ad una temperatura molto bassa, ben al di sotto dello zero e dunque sono particolarmente delicati.
La surgelazione è il metodo più sicuro ed efficace di conservazione di molti alimenti particolarmente deperibili, come carne e pesce, nonché un’utile tecnica per prolungare la shelf life di numerosi altri prodotti freschi, frutta, verdura, fino ai dessert. Questi prodotti una volta confezionati e surgelati dovranno poter essere trasportati e conservati è qui che un packaging come la busta termica può dare un essenziale contributo per un’ottimale conservazione dalla produzione al consumo.
Come funzionano le buste termiche
Le buste termiche sono un particolare tipo di packaging che permette non solo la conservazione ma anche e soprattutto il trasporto degli alimenti surgelati.
Ma come funziona una busta termica? Generalmente prodotte in speciali film plastici, le buste termiche sono studiate per l’imballaggio dei prodotti destinati allo stoccaggio in grandi banchi freezer oppure celle frigorifere, dove la temperatura viene monitorata per rimanere entro il limite minimo di -18°, temperatura minima per impedire lo scongelamento dei prodotti, processo fondamentale per la loro conservazione.
La sicurezza dei generi alimentari surgelati potrebbe essere compromessa se conservati in modo scorretto, scongelati o conservati ad una temperatura superiore, andando incontro al potenziale deterioramento e proliferazione di batteri al loro interno.
La temperatura di -18°C è dunque un must per tutte le fasi della cosiddetta “catena del freddo”: le buste termiche sono protagoniste di questo processo, proteggendo gli alimenti surgelati da sbalzi repentini di temperatura, contribuendo a mantenere la temperatura all’interno delle confezioni entro i limiti stabiliti. Una combinazione di film plastici, uniti all’occorrenza ad altri film di diversi materiali, accoppiati per combinare le rispettive proprietà isolanti e resistenti, concorre a proteggere il contenuto e letteralmente “isolarlo” dall’ambiente circostante in cui può trovarsi a transitare in una o più fasi del trasporto.
A seconda del prodotto surgelato da confezionare e dalle condizioni di trasporto possono essere più adatti il film in polipropilene, dall’elevata resistenza agli urti e agli agenti esterni, quali aria e umidità, piuttosto che delle combinazioni ad elevata tecnologia come la busta termica a bolle d’aria con rivestimento in alluminio o ancora, i rivestimenti in materiale biodegradabile come la canapa, che funziona da termoregolatore e ottimo isolante grazie alla sua bassissima conducibilità termica.
Quanto durano i surgelati nelle borse termiche
La surgelazione è l’insieme dei processi grazie ai quali gli alimenti vengono conservati e mantenuti integri. La catena del freddo consente di mantenere il più a lungo la temperatura limite di -18° grazie ad una serie di linee guida per la conservazione e il mantenimento degli alimenti surgelati, in modo da garantirne la qualità ai consumatori. Ma quanto durano i surgelati una volta fuori dal freezer? La catena del freddo è suddivisa in varie fasi in cui deve essere garantita durante tutti i passaggi la temperatura soglia, a partire dalla produzione, all’imbustamento, dallo stoccaggio, al trasportofino alla messa in vendita.
All’interno di una busta termica la durata di conservazione dei surgelati può andare da pochi minuti fino a diverse ore, e ovviamente dipende da diversi fattori, a partire dalla temperatura ambientale, dalla presenza di fonti di calore, ma anche dall’integrità delle confezioni stesse, oltre al materiale, alla composizione del packaging stesso, dal suo coefficiente di isolamento e resistenza agli agenti esterni, che può essere ottimizzato combinando i diversi materiali da imballaggio.
Come assicurare la conservazione dei prodotti surgelati
Sono diverse le operazioni che possono essere messe in atto per aumentare il successo del trasporto dei prodotti surgelati.
Innanzitutto procedere al surgelamento in modo corretto: i prodotti dovrebbero sempre essere portati alla temperatura di surgelazione in modo da non presentare cristalli di ghiaccio, prima di essere imbustati. Il ghiaccio infatti si scioglie velocemente e la presenza di acqua nella confezione comprometterebbe irrimediabilmente e in breve tempo la qualità del contenuto.
A questo proposito, nonostante i film plastici delle buste per surgelati dovrebbero proteggere i prodotti dagli sbalzi di temperatura, potrete notare se alcune confezioni presentino del ghiaccio, all’interno o all’esterno: questa eventualità sarà il segnale che la qualità del prodotto potrebbe essere compromessa.
Un’altra strategia per garantire la conservazione dei surgelati è realizzare il packaging con una combinazione di diversi materiali a seconda del prodotto da confezionare. Ad esempio per il gelato sfuso si utilizzano vaschette rivestite in polistirolo per ottimizzarne l’isolamento termico, mentre per i prodotti surgelati come frutta e verdura, anche in piccoli pezzi, come nel caso dei legumi o del minestrone, le buste in plastica sono l’ideale: più resistenti agli urti, e nel caso di frammentazione del prodotto all’interno prevengono la sua dispersione.
La busta termica per surgelati realizzata con la tecnica di imballaggio flow pack può essere prodotta in numerosi formati, anche con l’aggiunta di accessori che facilitino l’apertura e la richiusura per un nuovo congelamento nel frigorifero domestico, oltre ad essere flessibile nello stoccaggio e personalizzabile con un’ampia gamma di soluzioni di stampe e design.
Anche il consumatore finale può fare la sua parte nell’ultima fase del trasporto, ovvero dal punto vendita fino al congelatore di casa, ad esempio utilizzando le apposite borse per il trasporto dei surgelati, speciali shopper rivestite in alluminio e dotate di speciali zip di chiusura che contribuiscono ad isolare e rallentare l’innalzamento della temperatura.
Trasporto di prodotti surgelati: quali accortezze
Il trasporto dei surgelati viene effettuato con appositi camion frigoriferi ed è una fase particolarmente delicata. Si tratta di un catena di operazioni che coinvolge diversi attori: dal produttore, al trasportatore, che può essere più di uno e in diversi passaggi, fino al rivenditore e distributore. Ogni trasbordo dalla sede di produzione ai diversi punti vendita mette potenzialmente i prodotti a rischio di congelamento, pertanto è buona norma pianificarli e considerare i tempi richiesti alla movimentazione delle merci. Alla fine di questa catena, anche il consumatore dovrebbe adottare alcune accortezze nel trasporto dei surgelati a casa, come cercare di mantenere i prodotti il più breve tempo possibile fuori dal congelatore, oltre ad utilizzare una borsa termica per il trasporto di surgelati durante le fasi di passaggio da un congelatore all’altro.
Normativa per il trasporto del surgelati
Esiste un’articolata normativa che riguarda il trasporto dei surgelati, a cui si uniscono buone pratiche di conservazione.
In particolare una legge europea descrive i requisiti di temperatura e regolamenta i processi necessari per la salvaguardia della qualità del prodotto e di conseguenza gli obblighi a cui sono soggetti tutti gli attori che intervengono nella filiera.
Imprescindibile è mantenere la giusta temperatura dei surgelati, a tutela della salute dei consumatori. Pertanto i surgelati devono uscire uscire dalla fabbrica di produzione a temperature molto inferiori ai -18°C, raggiunte tramite stoccaggi in celle che possono raggiungere i -28°C. Nelle varie fasi di trasporto e di distribuzione sono tollerate fluttuazioni di aumento di temperatura non superiori ai 3°C, perciò i mezzi e i locali adibiti al trasporto e stoccaggio dei surgelati devono essere dotati di strumenti di registrazione della temperatura, in modo che questa sia monitorabile. Anche i banchi frigoriferi all’interno dei supermercati devono essere dotati di termometro e nel caso di quelli aperti, devono indicare una linea di massimo carico.