packaging: primario, secondario e terziario

La gerarchia del packaging: primario, secondario e terziario

Il packaging può essere suddiviso in diverse categorie, in base alla funzione svolta ed al suo ruolo nella catena produttiva: primario, secondario e terziario. 
Il packaging, innanzitutto, viene definito come il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime fino ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.
Ne consegue che a seconda della posizione di un determinato imballaggio all’interno della filiera, esso potrà essere ricondotto ad una delle seguenti categorie, in una vera e propria gerarchia del packaging:

1. Imballaggio Primario

L’imballaggio primario è quello che costituisce un’unità di vendita per l’utente finale o per il consumatore.
Tra gli imballaggi primari, come detto, vengono considerati anche gli imballaggi a perdere, ovvero quelli che al termine della filiera si trasformano in rifiuti, smaltiti dal consumatore finale in modalità differenti a seconda del loro materiale costitutivo, in particolare in contesto cittadino attraverso la raccolta differenziata.

2. Imballaggio Secondario

L’imballaggio secondario è quello che raggruppa un certo numero di unità di vendita. È anche chiamato imballaggio multiplo e la sua caratteristica principale è che sia presente un altro imballaggio al suo interno a separarlo dal prodotto, perché possa essere rimosso senza alterarne le caratteristiche. Non è necessario che il prodotto contenuto sia venduto raggruppato o suddiviso nelle singole unità, la sua finalità è prettamente logistica: infatti, facilita il rifornimento degli scaffali nel punto vendita.

3. Imballaggio Terziario

Esiste infine un terzo tipo di imballaggio dal punto di vista funzionale, quello per il trasporto, concepito per facilitare la movimentazione delle merci durante lo spostamento da un punto all’altro della filiera, evitando i danni connessi ai rischi fisici che questo incontra lungo il suo percorso.

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